Gli ultimi 10 anni, gli anni della crisi, hanno sollecitato e sollecitano una ridefinizione della classificazione delle iniziative delle aziende rivolte al proprio cliente.
In questi anni abbiamo assistito alla messa in discussione di una serie di iniziative a cominciare da quelle più conosciute e finanziariamente rilevanti come le operazioni di loyalty; assieme alle “meccaniche” delle stesse in discussione sono stati e sono anche “gli strumenti” con cui attuarle, a cominciare dallo “strumento” principe cioè il catalogo a premi di durata annuale.
In discussione è stata ed è la “costruzione” del catalogo stesso con la presenza, assieme ai regali “fisici”, di nuovi prodotti come i voucher, le carte regalo, i coupons e, specie in alcuni ambiti, la proposta di premi/ servizi legati direttamente al settore di chi promuove l’iniziativa.
Assieme alle operazioni di loyalty la crisi ha imposto e impone anche un ripensamento di tutte le operazioni di sales promotion non solo in riferimento al valore del premio, ma anche alle modalità di somministrazione dello stesso.
Nel generale mutamento che la crisi ha imposto e impone sembra essere scomparsa la pratica dei regali aziendali nella sua accezione più stretta; quella cioè che non è né una operazione di sales promotion, né un’iniziativa di loyalty, ma un’operazione di presentazione, valorizzazione, prestigio aziendale verso una platea predefinita (istituzioni private, pubbliche, grandi fornitori di servizi) o verso i propri dipendenti.
I regali aziendali, al tempo della crisi, accentuano la sua storica stagionalità (le grandi festività o le grandi ricorrenze aziendali); per una grande platea di aziende piccole e medie il regalo aziendale coincide sempre più, soprattutto nei tempi di somministrazione, con il regalo usato come media pubblicitario.
La crisi della pratica del regalo aziendale ha modificato e, in molti casi, ha vanificato la presenza sul mercato di decine e decine di operatori; le famose agenzie definite di sales promotion in realtà attive e propositive nelle operazioni di “regalistica aziendale” fino ai primi anni del 2000.
Forse oggi lo fanno in maniera meno organizzata o quanto meno si rivolgono meno a operatori esterni anche perché un numero sempre maggiore di produttori di ogni settore si rivolge direttamente a loro con le collezioni “speciali” di corporate gift.